Risposta di GOEL agli articoli sulla stampa locale
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa di Goel in risposta agli articoli apparsi sulla stampa locale.
Il Gruppo Cooperativo GOEL saluta cordialmente la nascita dell'associazione “La Fenice”, con i cui soci ha condiviso un pezzo importante di percorso imprenditoriale. GOEL aveva deciso di non intervenire pubblicamente per evitare di innescare inutili escalation polemiche di cui pensiamo che il nostro territorio non abbia davvero bisogno. Purtuttavia, dopo la lettera aperta (mai ricevuta dal GOEL) a firma dell'Associazione “La Fenice” (pubblicata in data 21 ottobre u.s.) ed in seguito alle notizie riportate negli articoli ad essa collegati nei giorni precedenti e seguenti, il Gruppo Cooperativo GOEL non può esimersi dal rendere note le falsità più evidenti che sono state poste in circolazione.
Non è vero che “sei cooperative hanno lasciato il consorzio”. Solo due delle 5 cooperative firmatarie della “lettera aperta” (Albachiara di Stilo e Coras di Bivongi) sono fuoriuscite per recesso, mentre le altre tre (Azalea di Bovalino, Pinocchio di Ardore, Jonica Serveco di Siderno), sono state espulse dal Consorzio, con delibera dell'organo amministrativo, per gravi violazioni delle norme statutarie. Già da tempo infatti il Consorzio aveva avviato al proprio interno una serie di verifiche atte a garantire il pieno rispetto dello Statuto consortile. Verifiche a seguito delle quali sono state comunicate ai soci le condizioni ed i termini oltre i quali si sarebbeproceduto con l'espulsione. L'iter di espulsione è stato quindi frutto di un percorso dovuto, per quanto doloroso, di rispetto delle norme statutarie, avviato mesi prima della recente dialettica interna e – speriamo – per nulla collegata ad essa.
Non è vero che esse rappresentino “la metà dei soggetti giuridici soci del Consorzio” né che siano “rappresentative dei 2/3 in termini di persone coinvolte”. I soggetti firmatari sono cinque. Pur aggiungendoci la cooperativa “Felici Da Matti” (che ha deciso di non far parte dell'associazione), siamo comunque a 6 soci, contro 8 soci rimasti in GOEL. Dai dati 2009, tutti quanti insieme gli ex-soci non dovrebbero superare il 35% del valore della produzione aggregato complessivo di Goel e di tutti i suoi soci. Da ciò si deduce che né il giro di affari, nè il loro apporto occupazionale può assolutamente rappresentare la metà di tutto il Goel. Non è vero che GOEL “in questi anni non ha creato alcun posto di lavoro durevole”. Decine sono i dipendenti (posti di lavoro stabili e non soggetti alla “stagionalità” dei progetti) e i collaboratori professionali di GOEL, anche dopo la diminuzione dei componenti della base sociale.
Oltretutto “La Fenice” non è – come erroneamente è stato sostenuto in alcuni articoli – una ulteriore formazione consortile: bensì un'associazione e – come tale – non è un'impresa né un consorzio come è, e rimane, GOEL.
Non è vero che il “precedente sistema di governance” aveva “fallito nella propria mission […] di avviare iniziative imprenditoriali stabili” o che esse siano tutte“miseramente rimaste al palo” o che i “risultati […] sono stati praticamente nulli”. I dati di bilancio parlano chiaro dal 2008 al 2009 il valore della produzione aggregato di GOEL e degli attuali soci è cresciuto di ben il 20,5%!
Dai dati preliminari in nostro possesso si prevede che il Gruppo Cooperativo GOEL possa crescere ulteriormente fino ad un valore della produzione aggregato complessivo superiore a quello totale del Consorzio GOEL nel 2009, prima dell'espulsione e/o recesso dei sei soci.
Ciò dimostra quanto fuorvianti siano i titoli apparsi in questi giorni, che affermavano che “il progetto di impresa è stato fallimento” o addirittura presagivano una “divisione dagli effetti devastanti”.
Non è vero che i risultati di Cangiari, “in termini di vendite e sviluppo, in due anni siano praticamente nulli”. Innanzitutto il progetto Cangiari non ha due anni di vita: la realizzazione del progetto è iniziata ad agosto 2009, ovvero poco più di 14 mesi fa...
Quest'anno (non è ancora completamente conclusa la campagna commerciale) tra ordinativi esterni e interni si contano ad oggi commesse per circa 2.000 capi e la filiera di produzione è già stata concretamente avviata. Confidiamo che nei prossimi mesi continueranno gli ordinativi. Peraltro, una minima conoscenza delle dinamiche imprenditoriali legate allo sviluppo di un progetto così complesso e innovativo, permette di rilevare che un primo anno è tempo appena sufficiente allo start-up d'impresa. Un anno in cui il marchio Cangiari ha ottenuto ampi riconoscimenti nazionali e internazionali, e dove la visibilità mediatica, in questo settore, non è mai fine a se stessa, ma condizione necessaria ad un'efficace penetrazione commerciale. Inoltre, si sottolinea che il Consorzio GOEL non ha mai domandato né atteso contributi economici dall'on. Santo Versace – al quale si è invece chiesto di accompagnare il progetto esclusivamente attraverso le sue competenze da imprenditore.
Non è vero che “il settore viaggi” è “privo di strutture ricettive”. Intanto la “Casa di Mamre” di Ardore (una delle strutture ricettive promosse dall'offerta turistica di Goel) è in concessione alla cooperativa sociale L'Utopia, socia di GOEL. La cooperativa Pinocchio (socia della nuova associazione) non ha alcuna titolarità della struttura, come invece si lasciava intendere negli articoli apparsi sulla stampa. GOEL peraltro ha già avviato una fase di censimento di strutture e servizi turistici del territorio che siano pienamente coerenti con i propri valori di cambiamento, nella prospettiva di decidere come poter rilanciare le proprie offerte di Turismo Responsabile sulla Locride e sulla Piana. Già in questi giorni dal Tour Operator “I Viaggi del Goel” verrà ospitato (fuori stagione!) un importante appuntamento nazionale. Certamente il territorio non potrà che beneficiare di questo nuovo corso: GOEL continuerà ad avvicinare alla Locride e alla Piana di Gioia Tauro persone e gruppi provenienti da tutta
Italia, interessati a conoscere le eccellenze positive della nostra terra.
Non è vero che “le iniziative imprenditoriali” siano “tutte decise al vertice ed imposte alla base” né che la linea programmatica sia espressione esclusiva “del presidente Linarello”. Il “vertice” di cui si parla è il Consiglio di Amministrazione di GOEL, composto fino al 27 aprile 2010 da 5 persone, di cui 3 dei firmatari della lettera aperta, tra cui il citato candidato alla presidenza Maurizio Zavaglia (che ha reso nota la propria candidatura un giorno prima dell'assemblea elettiva). Il Consiglio non avrebbe potuto decidere nulla di tutto quanto è stato proposto e messo in cantiere senza i voti dei tre firmatari, né tantomeno risulta alcun procedimento formale di contestazione di decisioni assunte senza il rispetto di questa elementare norma civile e statutaria.
Il Consorzio è infatti dotato di un organo assembleare in cui le decisioni vengono assunte democraticamente. ? dotato inoltre di un organo amministrativo che cura la gestione del Consorzio su indirizzo dell'Assemblea. L'assemblea elegge i membri dell'organo amministrativo, il suo presidente ed il relativo programma. In un'impresa non è dunque l'organo amministrativo bensì l'assemblea, il luogo “politico” deputato a “dare voce alle due anime che si erano venute a creare nel consorzio”, il solo luogo dove viene esercitato il diritto di voto dei soci, cosa che avrebbero potuto liberamente fare le firmatarie, se non avessero abbandonato l'assemblea prima delle votazioni elettive e prima del confronto sul programma.
Il metodo di elezione del Presidente e del programma, conforme alle norme statutarie ed alle norme del diritto societario vigente, è stato votato all'unanimità dalle cooperative rimaste in assemblea (che consistevano nella maggioranza delle cooperative presenti anche prima che le 5 firmatarie l'abbandonassero) dopo una discussione e una verifica collegiale e attenta del cammino percorso.
Tanto si potrebbe ancora dire e sottolineare, così come si sarebbe potuto agire anche diversamente a tutela del buon nome di GOEL, ma ciò probabilmente non avrebbe giovato ad una serena evoluzione di questa vicenda.
GOEL è un aggregato di imprese sociali: “sociali”, ma pur sempre “imprese”. Un'impresa sociale deve mantenere un orizzonte alto, ma contemporaneamente confrontarsi con i risultati imprenditoriali ed economici. GOEL ha aiutato concretamente i propri soci in questi anni, con azioni tangibili e dimostrabili, ma come questo aiuto è stato messo a frutto e usato per il rilancio della propria impresa è una responsabilità non delegabile, neanche al consorzio di cui si fa parte. GOEL ha scelto la “sussidiarietà” e non l'assistenzialismo nel rapporto con i propri soci, per quanto essa sia una strada difficile e – a volte – dura e dolorosa, una strada che impone anche “potature” umanamente faticose. Così come faticosa è la democrazia, specie quando bisogna accettare e far proprie decisioni non condivise dalla maggioranza.
Per quanto riguarda il Gruppo Cooperativo GOEL non siamo affatto preoccupati. GOEL è forte in questo momento e sta crescendo bene, malgrado le grandi difficoltà che gli si sono frapposte sul percorso. I soci e i lavoratori sono motivati e la professionalità sta migliorando giorno per giorno. Sono in cantiere tantissime nuove iniziative e una grande apertura al territorio, anche a soggetti diversi dalla cooperazione sociale.
Speriamo di poter avere un concorrente nel mercato pubblico e privato che ci sproni a migliorarci sempre di più. La concorrenza è un fattore positivo e di crescita, se vissuta con lealtà e correttezza.
Sperando dunque di mettere da parte i toni polemici, pur nella diversità dei punti di vista, auguriamo alla nascente associazione di dimostrare con i fatti - e non solo con le parole - che sia possibile ottenere risultati migliori: tanti posti di lavoro stabile, fatturati crescenti e molti inserimenti sociali e/o lavorativi. Se così sarà, non potrà che essere un bene per il territorio, con grande soddisfazione di tutti per questo...
Il Consorzio Sociale GOEL
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