Comunicato del Vescovo Bregantini sui fatti accaduti a Duisburg
Riportiamo integralmente il comunicato stampa diramato da Mons. GianCarlo Maria Bregantini - Vescovo della Diocesi di Locri–Gerage - sulla strage di Duisburg.
PIANGERE E PREGARE
COMUNICATO STAMPA
DOPO LA STRAGEDI SEI CALABRESI IN GERMANIA
Un dolore immenso, indicibile per la rinnovata terribile violenza di Caino!
Il cuore del Vescovo, dei suoi preti, della sua gente è segnato da una trepidazione infinita, per quanto è avvenuto e per quanto si teme possa ancora avvenire.
Tutta la diocesi sente come un incubo questo momento.
Anche il cuore di Dio piange per la cattiveria di noi, suoi figli.
La nostra condanna è totale e chiarissima.
Proprio il vangelo del Magnificat, nella festa dell’Assunzione, celebrata ieri, parlava di un Dio che abbatte i prepotenti, manda a mani vuote i ricchi e disperde i superbi nei loro progetti di morte.
Ma la strage, tuttavia, è anche motivo di riflessione e di scelte, con precisi appelli.
I sei morti uccisi, giovani, sono purtroppo la tragica conclusione di una vendetta coltivata, in questi mesi, da alcune famiglie di san Luca e dintorni. Di passo in passo, di omicidio in omicidio ( ne erano già 5 dal Natale 2006 al 3 agosto 2007), di attacco in attacco, il cuore si è sempre più indurito.
Il male è avanzato. L’incendio sta ora attaccando tutti.
Il cuore che ha coltivato l’odio si è fatto strage.
Perché l’odio genera sempre morte. Per tutti e ovunque!
Non sono bastate le iniziative di speranza da parte della nostra Chiesa locale: missione popolare alla fine di marzo 2007 con la presenza delle reliquie di santa Rita da Cascia modello di riconciliazione, visita alle famiglie colpite, dolore condiviso, preghiera incessante, adorazione prolungata, intercessione appassionata nei monasteri vicini al nostro dolore...
Tanto si è fatto. Ma il cuore è rimasto duro come pietra.
Nonostante tutto, però, coltiviamo in Cristo una speranza grande: questa orrenda strage apra finalmente gli occhi delle famiglie coinvolte nella faida, perché possano vedere (soprattutto le donne) il precipizio verso il quale stanno cadendo e spinga tutti ad interrogarci sulle terribili conseguenze riservate a coloro che coltivano sentimenti di vendetta.
E’ proprio questo che ci spinge ad andare avanti, meditando di più la Parola di Dio che porta in sé il segreto della vera fraternità e del perdono che tutti riconcilia, per celebrare con viva fede la Santa Messa e riprendere in mano il Rosario, divenendo così operatori di pace e di perdono nelle famiglie e nella società.
Ma insieme, lanciamo alcuni appelli:
la strage efferata ci spinga a dire che non si scherza con i sentimenti. Le offese, che sempre ci sono in tutte le case, vanno subito lavate nelle lacrime e nel perdono e non nel sangue!
- Tutti i paesi della diocesi si sentano coinvolti in questo immenso dolore. Nessuno accusi. Nessuno scarichi solo su San Luca le responsabilità!
- Ogni parrocchia limiti i segni esterni delle feste popolari in atto (fuochi, cantanti, luminarie…). Per motivi di opportunità e di condivisione del dolore, sarebbe meglio eliminarli.
- Le Chiese di Calabria ci stiano vicine con la loro fraterna solidarietà e preghiera di sostegno. Tutta la nostra Regione è coinvolta in questa terribile pagina di sangue versato! Si tratta, infatti, di un problema non solo della Locride, ma regionale e nazionale.
- La Magistratura e le forze dell’Ordine non aspettino oltre per intervenire con precisi interventi di prevenzione e repressione. L’avevamo detto in altre tragiche occasioni. Lo ribadiamo adesso.
- Il Governo centrale, attraverso la presenza in loco dei massimi livelli istituzionali, elabori con i Sindaci della Locride una serie di provvedimenti straordinari, intelligenti e propositivi. Gli strumenti ordinari si sono rivelati infatti deboli ed inefficaci.
- Anche a livello di Governo calabrese, occorre prevenire con una politica regionale più sana e più incisiva, con proposte di lavoro sicuro e stabile per i nostri giovani e con una politica sociale ben articolata.
Dio, che sa scrivere diritto su righe storte, sia capace di trasformare in bene anche questo tragico momento, perché diventi per tutti noi un ulteriore stimolo a vivere con serietà e radicalità il Vangelo, a dare testimonianza di speranza nella vita di ogni credente, ad intensificare le occasioni di veglia e di preghiera comunitarie, a rendere più zelanti e coraggiosi i nostri preti, i religiosi e le religiose, i laici tutti.
Chiediamo agli Ordini e alle Congregazioni religiose, maschili e femminili, un ulteriore rafforzamento delle loro presenze, per una sistematica azione di evangelizzazione, con la fantasia della carità.
E’ proprio il grande appello di san Paolo che facciamo nostro: “ Non lasciarti vincere dal male, ma vinci, con il bene, il male!”( Rm 12, 21).
Chiudiamo questo nostro Comunicato con un preciso appello a tutte le mamme e a tutte le donne: siano educatrici di perdono, di riconciliazione e di pace con coraggio e costanza, sull’esempio della Vergine Maria.
Ed è proprio così che desideriamo sperare ancora, sperare sempre nonostante il buio del momento, certi davvero che solo così la nostra Locride risorgerà a fronte alta.
Locri, 16 agosto 2007
+ p. GianCarlo Maria BREGANTINI
Vescovo di Locri-Gerace
Il Clero e la Diocesi tutta
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