CANGIARI e ACTIONAID: l'alternativa possibile in passerella a Roma.
La moda etica è stata la protagonista dell’evento organizzato oggi dall’Ong internazionale e dal marchio italiano.
Roma, 10 dicembre 2015 – Industria della moda e impegno sociale possono andare d’accordo, coniugando sviluppo, creatività e rispetto dei diritti. Lo ha dimostrato l’evento organizzato oggi a Roma da ACTIONAID E CANGIARI per mettere in mostra, in una sfilata speciale, capi esclusivi prodotti con metodi etici e sostenibili. Una collaborazione riuscita e apprezzata dal pubblico, accorso numeroso al Nazionale Spazio Eventi per ammirare le creazioni di CANGIARI, il primo marchio di moda eco-etica di fascia alta in Italia. Tra gli ospiti della serata Marina Spadafora - designer e vincitrice del premio ONU Women Together Award 2015 per l'impegno nella moda etica e sostenibile - e Andrew Morgan, autore di _The True Cost, _film documentario sui costi umani, sociali e ambientali che possono celarsi dietro un abito.
“In un momento storico di grande incertezza e difficoltà sono esempi come ActionAid e CANGIARI a dare speranza. E' proprio ora il momento di agire per ciò in cui crediamo. Nei momenti più bui dobbiamo portare alta la fiaccola della giustizia e della speranza affinché' si riesca tutti insieme ad arrivare alla fine di questo tunnel buio dove ci sarà di nuovo la Luce", ha dichiarato Marina Spadafora.
Andrew Morgan ha raccontato come è giunta l’ispirazione per realizzare il docufilm _The True Cost_: “Stavo per terminare il mio ultimo film quando una mattina lo sguardo mi è caduto su una fotografia in prima pagina sul New York Times. La foto mostrava due giovani ragazzi di fronte a un enorme muro con cartelli di persone scomparse”, ricorda il regista californiano. “Ho preso in mano il giornale e ho letto del crollo della fabbrica tessile del Rana Plaza, che aveva già provocato la morte di più di mille persone. Quella mattina ho pensato: com’è possibile che un’industria potente e redditizia come la moda faccia affari causando la perdita di vite umane? Mi sono anche reso conto che non mi ero mai fermato a riflettere sull’origine dei miei vestiti. Ho fatto vedere l’articolo ai colleghi della produzione, abbiamo cominciato a fare delle ricerche e, in meno di una settimana, mi sono continuo che questo era un film che volevo fare”.
Vincenzo Linarello, presidente del Gruppo Cooperativo GOEL ha ricordato che nessuno - quando si parla della moda e dei suoi prodotti – può permettersi di non sapere: "Non è più possibile ignorare cosa vi sia dietro alcuni luccicanti prodotti di moda: è un'ingenuità che non ci possiamo più permettere. E' inammissibile considerare 'bello' un capo che schiavizza i lavoratori, devasta l'ambiente e danneggia la salute di chi lo indossa. La moda, se non è etica, è orribile e mostruosa, e chi firma i capi provenienti da questi circuiti sottoscrive le vergogne che vi stanno dietro."
La serata è stata infine l’occasione per ribadire l’impegno di ActionAid nei confronti del settore privato: “Non è la prima volta che cerchiamo di mettere insieme mondi considerati lontani, come fa ogni giorno CANGIARI. Ci piacciono le sfide e stasera abbiamo voluto sfidare l’idea che l’impegno sociale e la moda siano due universi separati. Con CANGIARI condividiamo l’idea di cambiamento, che per entrambi significa cambiare le comunità locali per trasformare la società dal di dentro. Crediamo sia importante confrontarci con il settore privato e quindi anche con l’industria della moda, una delle più rappresentative per l’Italia, perché l’impresa può e deve essere etica e sostenibile”, conclude Marco De Ponte, segretario generale di ACTIONAID Italia.
La sfilata, affidata alla direzione artistica di Antonio Falanga, ha portato in passerella le creazioni più rappresentative delle ultime stagioni di CANGIARI.
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