Aggressioni mafiose alle Cooperative della Locride
Ancora una volta siamo costretti a fronteggiare le minacce di una prepotenza mafiosa mai venuta meno.
Oggi tocca ad una delle esperienze più note e virtuose del nostro consorzio: la cooperativa Valle del Bonamico, la realtà agricola con il numero più alto di persone occupate tra di noi, nata proprio per contrastare il coinvolgimento criminoso di decine di giovani.
Frutti del sole- consociata alla Valle del Bonamico insieme ad altre 11 aziende agricole che producono lamponi e piccoli frutti – si è vista distruggere con una sostanza chimica (una acido? Un diserbante? o altro) più di diecimila piante di lamponi già pronte per la produzione, un ettaro di serre irrimediabilmente perdute; quasi duecentomila euro di danni a cui non si sa come far fronte!
La cooperativa Valle del Bonamico e i suoi soci hanno subito quasi ogni anno intimidazioni con danneggiamenti agli impianti ed alle colture, pur godendo di un coro di lodi e di ringraziamenti nel paese e tra i braccianti ivi impiegati.
Ormai è evidente che il Consorzio Sociale Goel e tutti i suoi soci sono divenuti una grande e scomoda anomalia nel territorio. La gente ci apprezza e ci segue. Le forze sane della Calabria cominciano a pensare che forse è veramente possibile cambiare.
La ‘ndrangheta, che opprime la Locride e la Calabria per i propri biechi interessi, invece comincia veramente a mal tollerarci.
C’è qualcuno che vorrebbe espellere dal territorio l’anomalia di tante presenze virtuose perché tutto sia palude e degrado. C’è qualcuno a cui non piace che ci siano una pastorale e una chiesa impegnate nelle opere di bene comune, che ci sia un modo etico di fare imprenditoria che rimette in seria discussione le ormai consolidate regole del gioco.
Se poi addirittura questo movimento si allarga dalla Locride all’intera Calabria, allora le preoccupazioni di qualcuno possono divenire serie minacce.
Noi siamo decisi a non fuggire. Continueremo a difendere e presidiare la nostra terra per lasciarla migliore ai nostri figli. Anzi, episodi come questi, ci convincono ancora di più di essere sulla strada giusta e danno ancora più forza ed entusiasmo al nostro movimento!
Chiediamo a tutti di mobilitarsi in nostro favore, facendo di tutto per sostenere la nostra battaglia. Chiediamo allo Stato una risposta durissima a questo gesto grave e simbolicamente inquietante che dimostra quanto la sfacciataggine mafiosa sia rimasta intatta.
Le nostre cooperative – facendo impresa e dando lavoro in modo etico, rapportandosi con la politica in modo trasparente, facendosi carico dell’emarginazione sociale dei territori, costruendo nuove vie di sviluppo locale – non fanno antimafia, sono l’antimafia.
Altre news
A seguito di una udienza svolta con rito abbreviato presso il Tribunale di Locri con giudice il dott. Andrea Bonato, si conclude così il primo...
A monsignor Attilio Nostro, Vescovo della Diocesi (destinatario di un bossolo di proiettile ritrovato nella sua cassetta postale) e a tutta la Chiesa locale diciamo di non arr...
La liberazione della Calabria dalla 'ndrangheta, dal malaffare e dalle massonerie deviate è in corso. Sappiamo bene che le azioni che vanno nella direzione d...